Anche quest’anno l’ANAC ha effettuato il consueto controllo dei tentativi di accesso automatizzato alle URL comunicate dalle Amministrazioni per l’acquisizione dei file XML Legge Anticorruzione pubblicati. Quanti sono i Comuni in tutta Italia con “esito fallito”? Scopriamolo.
Sono on line da fine Febbraio (sul sito dell’ANAC all’indirizzo https://dati.anticorruzione.it/#/l190) gli elenchi degli Enti per i quali ha avuto “ESITO ACCESSO FALLITO” l’accesso automatico ai dati pubblicati e reperibili da parte dell’autorità Anticorruzione.
In base alle regole della Legge 190/2012 art.1 c. 32 (nota anche come Legge Anticorruzione) le amministrazioni locali e territoriali, entro il 31 gennaio di ogni anno, devono inviare all’indirizzo comunicazioni@pec.anticorruzione.it la PEC con il modello predisposto e messo a disposizione dall’ANAC.
Conclusa questa prima fase, a partire da febbraio 2018 sono stati effettuati i tentativi di accesso automatizzato alle URL comunicate dalle Amministrazioni per l’acquisizione dei file XML Legge Anticorruzione pubblicati.
La maggior parte degli Enti si è adeguata alle disposizioni sopra citate. Tuttavia una rilevante fetta di amministrazioni non ha rispettato la normativa. Spiccano, in questo campione, i Comuni che hanno avuto “ESITO ACCESSO FALLITO”.
Un supporto gratuito e sicuramente utile per ottenere le informazioni utili a comprendere i motivi dello scarto automatico della validazione del file è fornito in rete dalla società Datanet srl di Tremestieri Etneo (CT). Contattando la società, all’indirizzo info@datanetsrl.eu, può essere richiesto un check-up gratuito sulla posizione del proprio ente.
Secondo i dati forniti dall’ANAC (disponibili nel file in formato Excel in allegato all’articolo) sono ancora molti i soggetti che non hanno portato a buon fine l’obbligo delineato. Abbiamo operato una suddivisione a livello territoriale per meglio comprendere la portata di queste non conformità.
Al Nord abbiamo riscontrato un totale di 533 Comuni non conformi. A livello regionale questo è l’esito totale e percentuale delle non conformità:
Il trend al Nord Italia è in miglioramento rispetto all’anno scorso, dove i casi di accesso con esito fallito totali erano ben 714. La Val d’Aosta è particolarmente virtuosa, con nessun esito fallito.
Spiccano gli XML errati di capoluoghi di provincia quali Cremona, Mantova e Monza in Lombardia; Savona in Liguria; Trento in Trentino; Trieste in Friuli; e Reggio Emilia in Emilia Romagna.
Al Centro abbiamo riscontrato un totale di 222 Comuni non conformi. A livello regionale questo è l’esito totale e percentuale delle non conformità:
Anche al Centro Italia trend in leggero miglioramento rispetto all’anno scorso, dove i fallimenti totali erano ben 340.
Qui però sono molto di più i Centri importanti a non aver adempiuto correttamente. Tra i capoluoghi di provincia e centri importanti in Abruzzo troviamo in elenco Pescara; nel Lazio ci sono Rieti e Viterbo, oltre ai Comuni di Fiuggi, Sora, Formia, Gaeta e Pomezia: nelle Marche spiccano Ancona e Urbino; nell’Umbria il comune di Perugia; e, per concludere, in Toscana i comuni capoluogo Lucca e Massa, oltre a comuni grandi come Piombino.
Infine al Sud sono stati rilevati in totale 412 Comuni non conformi. A livello regionale questo è l’esito totale e percentuale delle non conformità:
Quest’anno anche il Sud Italia ha mostrato un buon trend rispetto al 2017, dove i fallimenti totali erano addirittura 592.
Qui però le disparità tra Regione e Regione, con capoluoghi di provincia e centri importanti coinvolti, sono più evidenti. Se Basilicata e Sardegna presentano non conformità solo in pochi comuni non nevralgici e circoscritti, in altre Regioni la realtà è ben diversa.
La Puglia ha numericamente meno defezioni, ma presentano non conformità gli XML di Bari e Lecce. La Campania non ha capoluoghi di provincia in elenco: tuttavia non sono conformi comuni importanti quali Aversa, Capua, Castellamare di Stabia, Pozzuoli e Pompei. In Calabria (maglia nera italiana a livello percentuale) spiccano le defezioni di capoluoghi come Crotone e Reggio Calabria e di comuni importanti quali Lamezia Terme, Rende e Rosarno.
Caso emblematico la Sicilia: un trend in miglioramento (l’anno scorso i falliti erano 90). Tuttavia, buona parte dei capoluoghi risulta tra gli enti con esiti falliti: Agrigento, Catania, Ragusa, Siracusa. Tra i Comuni di una certa importanza vanno senz’altro citati: Acireale, Agira, Belpasso, Gela, Licata, Marsala, Monreale.
Si ricorda, in conclusione, che le stazioni appaltanti per le quali l’esito dell’accesso risulta ’FALLITO’, NON DOVRANNO EFFETTUARE NESSUNA ALTRA COMUNICAZIONE PEC ALL’AUTORITA’, ma dovranno verificare quanto pubblicato ed in particolare che:
L’elenco completo dei Comuni inclusi nell’insieme degli XML Legge Anticorruzione con Esito Fallito può essere consultato nel file allegato all’articolo, con i Comuni suddivisi per Regione.
Fonte: articolo di Simone Bellitto